28.8.07

UNA SERVITRICE DI TÈ PER IL SULTANO


Un giorno accadde che alla vecchia servitrice di tè del sultano venne l’Alzheimer, andò a nuotare nel fiume infestato dai coccodrilli e finì divorata.

Allora il sultano indì un bando nel suo regno: tutte le giovani donne che ritenevano di poter essere delle brave servitrici di tè dovevano presentarsi a corte; una tra tutte sarebbe stata scelta per ricoprire il ruolo della vecchia servitrice.

Si presentarono moltissime fanciulle e poiché il sultano si accorse che non era per niente facile scegliere, effettuata una prima scrematura, decise che per i prossimi mesi le fanciulle si sarebbero succedute a turno in modo da poter avere tutto il tempo e l’agio per osservarle.

Inaspettatamente il sultano si accorse che non si limitava a giudicare solamente la cura e l’abilità con cui queste servivano il tè, ma veniva anche colpito dalle loro fattezze, dalle loro espressioni, dal modo in cui conversavano, da ciò di cui amavano parlare, dai loro racconti, dal modo in cui sapevano aver cura del silenzio quando questo aveva un particolare valore.

Di fatto – confidava il sultano al suo consigliere – continuava a mantenere in lizza delle giovani che, quanto all’arte del servire il tè, erano nettamente meno eleganti di altre. Anzi, a dirla tutta, talune, per via degli occhi molto espressivi o per via della piacevolezza e profondità dei discorsi che sapevano intrattenere, erano molto più presenti nei pensieri del sultano pur avendogli già più di qualche volta rovesciato il tè sui pantaloni.

“Capisci il mio dilemma!?!” disse il sultano al consigliere quando ebbe concluso.

“Ho compreso il tuo dilemma, – rispose il consigliere – domani mattina non appena ti sveglierai mandami a chiamare e ti darò la soluzione”.

Il consigliere pensò per tutta la notte e la mattina, non appena il sultano lo fece chiamare, si recò da lui e gli disse: “A lungo ho riflettuto e questa è la soluzione che ti propongo: scegli la fanciulla più abile ed elegante nel servire il tè e sostituisci con lei la povera vecchia servitrice. Le altre giovani, che in vario modo ti hanno affascinato, non mandarle via, ma tienile con te a corte e godrai così egualmente della loro presenza”.

Il sultano detto e fatto, fece decapitare seduta stante il consigliere (dall’intelletto astratto).

[ Perché? - voleva far diventare le giovani fanciulle sue consigliere?

il sultano era una bustina di tè?

il consigliere aveva l’alito pesante? ]

Poi dichiarò a gran voce di modo che in tutto il regno potessero udirlo: “Tutto ciò di cui ho bisogno è una servitrice di tè! Tutte queste donne senza impiego finirebbero per perdere la loro amabilità e risultare moleste a me e a loro stesse. Infatti non avrei più nessun motivo per apprezzare le loro caratteristiche speciali, poiché resterebbero un piacevole dippiù, ma un dippiù a niente. Ed un dippiù a niente non è un dippiù ma solo un’impressione, per quanto gradevole, comunque fugace”.

Così il sultano congedò tutte le fanciulle e... - assunse un servitore uomo?

- non bevve più tè per tutta la sua vita?

- imparò a servirsi il tè da solo?

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page