28.4.06

(clicca per vedere meglio questa foto sensazionale)

Ricordati di inlucchettare sempre il telaio, mai solo la ruota!

del letame nascono i fior

deve esserci un punto d`equilibrio tra il profondo e l`immediato,
tra il pesante ed il leggero,
un punto d´incontro virtuoso
dove non va perso né l´uno né l´altro
e si assapora l´unitá di entrambi



(e se la leggerezza dell`essere é insostenibile allora una felice tragica fine sará
irrinunciabile)

27.4.06

risposta: l'aver scambiato due parole sincere con qualcuno

ecco perchè questo blog funziona poco dal momento che non attiva un granchè di scambi ...
il narcisismo dei blogger è solo un velo di Maya (cosa ne sarebbe di Narciso senza uno specchio d'acqua grazie al quale vedersi??): il senso del blog è la community!

e la C. si forma più o meno spontaneamente sulla base di un gusto/style condiviso.

sia community di gusto easy-pop o community di gusto filo-élite non cambia,
sia community di gusto cinic-individual o community pure-report per conoscenti stretti non cambia.
Il senso è la community.

Il senso è quel "vedere gente" che è un saltare il tradizionale conoscere gente e passare direttamente a quelle 2 frasi condensate dietro le quali si nasconde tutto quello che non serve sia reso manifesto.

Il senso è la community,
un blog senza community non è più del block notes di pensieri sparsi chiuso nel cassetto del comodino..
questo è quanto,
non c'è nessuna dichiarazione, nessun messaggio,
solo una previsione sulle possibilità di morte improvvisa di questo blog (di interesse puramente scientifico),
che cmq non è detto che decida di usarlo ancora per un certo tempo come blocco d'appunti

7.4.06

domanda aperta: cosa distingue un giorno dall`altro?

6.4.06

capiterà

Capiterà – come a me successe- più o meno questo: mio figlio dirà a mio nipote: “perchè non vai tu questa volta a fare la barba a tuo nonno? Non è difficile, che poi ne ha poca, non come noi, ci metti 2 minuti..”.
Allora mio nipote verrà a farmi la barba e io, prima che cominci gli dirò: “sei fortunato, hai poco da lavorare che di barba ne ho sempre avuta poca”.
Lui allora comincerà, prima lento e timoroso, come fui io con mio nonno la prima volta, prenderà via via confidenza, diventando esperto nel tirarmi la pelle così da riuscire a radere i peli rintanati nelle fossette delle rughe.
Io, dal canto mio, mi sforzerò di contrarre ora questo ora quel muscolo così da stirare la pelle sulla zona d’azione del rasoio.
In seguito mi laverà della schiuma con una spugna ocra che un po’ gli farà ribrezzo (ma non gli dirò che una volta l’ho usata anche per il sedere), e mi asciugherà la faccia con l’asciugamano (anche quello l’avrò usato già in molti modi). Poi purtroppo dovrà andare, gli darò – che ne so- considerando l’inflazione … 50 euro, lo saluterò e lui, scese le scale saltando i gradini a gruppi di tre, inforcherà la bicicletta e andrà a trovar la morosa.
La morosa lo sgriderà che gli puzzano le ascelle e gli dirà che dovrebbe lavarsi più spesso. Allora lui si giustificherà spiegando che aveva sudato perché aveva avuto paura di ferire con il rasoio la pappagorgia del nonno, cioè io.

5.4.06

smagnete

vulnerarsi di complicazione
e perdersi in schiere di bicchieri d'acqua
è incubo del sentirsi spesso

disarcionati