12.5.06

idee

mi permetto di premettere che questo post esiste solo grazie ad un dialogo aperto da Alis e Zut nel commento al post precedente, quindi questo é innanzitutto per loro. grazie di avermi dato un ritorno!


ci sono dei momenti nei quali perseguire ció che per sé é piú importante si fa dannatamente difficile, sono i momenti nei quali si dice che si vorrebbe lasciar andare tutto a puttane..

perché se lo cose tendono cosí tanto verso il terreno vorrá dire che lo sforzo che facciamo per sostenerle é tale solo per un´opzione personale, e che la leggerezza dell´essere -di ció che accade una volta sola- di certo non ci biasimerá

NO, NON CI BIASIMERÁ

ma non ci si puó ingannare: passato il momento di scazzo e di rifiuto si tornerá sempre a perseguire quella stessa cosa se é veramente fonte di realtá.

Prima di scrivere "peccare" avevo scritto "riposare".. il senso é quello del lasciarsi andare, di abbandonare per un momento quelle idee il cui perseguimento é sfibrante e a volte deludente.

Noto che la frase é stata colta nella sua accezione piú comportamentale e psicologico-soggettiva.

In realtá il titolo dice qsa di piú: é Dio lo schiavetto, é lui il luogo piú lontano (infatti é trascendente) nel quale posso scaraventare le mie idee quando queste non si curano della mia finitezza, del mio stancarmi, del rigoglire indomito della mia incoerenza... quando insomma non ce la faccio piú e la coerenza si fa sempre piú un Ideale odioso e nicianamente sospetto che mi spezza.

Che si debba essere lineari ed assoluti come una divinitá al cospetto della quale il compromesso appare come viltá e debolezza, questo non lo so..
ne so quanto sano possa essere come meta di un cammino esistenziale..
é giusto aver diffidenza.


infatti, le idee, quando son prese in modo semplicistico e astratto, impoveriscono la realtá schematizzandola secondo linee sommarie, la vita si fa piú banale, prevedibile, inattraente... piú morta che viva!

queste false idee sono frutto di intenzioni violente che vorrebbero imbrigliare il mondo per ottenere un sentimento di maggiore sicurezza,
ma non sono le vere idee.

Le vere idee sono idee che guadagnano sempre maggiore definizione (una sfumatura in piú) al crescere delle esperienze, al crescere del cammino percorso, e non temono ogni nuova esperienza come una possibile confutazione della loro veritá (che é l´errore tipico di ogni ideologia che ha sempre dato il "la" alla relativa stranota critica al sapere sistematico che piegherebbe la realtá ai suoi assunti_ si risponda: certo se gli assunti son definizioni giá date da applicare per via deduttiva al mondo).

Una vera idea é per esempio ogni persona che aldilá del suo incessante cambiare arricchendosi di esperienze rimane sempre la stessa persona, rimanere se stessi in un radicale farsi altro,

quello che frega é la tentazione di dire "suvvia, ho capito come va il mondo, le cose stanno cosí",
ed é comprensibile, perché il thaumazein, la meraviglia, é sempre anche uno shock come é vero che per quanto bello sia, vedere molta nuova gente di continuo é una cosa che sfibra,
o, detto ancora altrimenti, ri-assettare il cervello ogni volta é una cosa che spacca i maroni!

Ma allora quali sono le idee che il mio Dio-mulo dovrebbe trasportare per me quando la contingenza empirica rende le cose difficili?

E`una direzione, la convinzione odierna del valerlapena di uno sforzo, non definizioni, non dover essere, non certezza inscalfibile da recitare come un dogma religioso,
l´idea é la direzione che amiamo o, guardandola nell´altro senso, un fulcro che ci attrae con la massima necessitá*.

nessun uomo agisce nella completa anarchia,
anche l´anarchico é innamorato di un´ "idea",
egli infatti persegue l´idea di libertá come assenza di costrizioni esterne
e fa delle sue giornate e dei suoi comportamenti il simbolo di questa idea (realizza questa idea nella realtá), il problema sta poi nel vedere se é una vera idea, o un ideale astratto.
In questo senso si puó capire come si possano buttare via anni della propria vita perseguendo un´idea (anche quando si crede di non perseguirne alcuna) che non é una vera idea, ma solo un´apparenza di idea.
si Zut, il pensiero permane, e non in me solo, ma in tutti gli esseri viventi la cui intenzionalitá é basata su concetti di pensiero e non su interazioni biologiche con l´ambiente naturale.

(*non si confonda la necessitá con il toglimento della libertá, bitte_
per capire perché si pensi a:
domanda: "quando si lasciano due persone che si amano?"
risposta: "mai" _ from The Mexican)

4 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

io siccome c'avevo la sveglia stamattina alle sei e mezza e mi sono svegliato pure prima, siccome da allora sono in giro a pastrocchiare, scrivere e studiare, di queste cose che scrivi non ci capisco una beneamata minchia, ma non è colpa tua, è che sono io un attimo rincoglionito.

E tre caffè tre non sono bastati.

ciao bello.

12 maggio, 2006 17:13  
Anonymous Anonimo ha detto...

..per me.. l'idea è guardare al di là dei nostri piedi, guardare oltre, fissare l'orrizzonte, che non vuol dire avere una direzione in linea retta, c'è tempo per cambiare e correggere l'angolazione, tanto l'orizzonte è ampio ed è sempre a portata di occhi.
..ma sono i nostri piedi che sentono la fatica,che macinano km, che scartano i sassi o li prendono in pieno, che assecondano gli impercettibili cambiamenti del terreno.
noi siamo occhi e piedi
senza gli uni o gli altri non sapremmo camminare, e non arriveremmo da nessuna parte..
e dietro ad entrambi c'è una testa che suda per mediare, per assecondare entrambi, per far convivere due parti di noi così diverse, l'una grondante,piegata sulla carne e sull'immediato, l'altra sognante, tesa verso l'orizzonte..
..il paradosso è che i piedi senza occhi non avrebbero voglia di andare, e gli occhi senza piedi non troverebbero alcun senso nel mero guardare.
..e la testa? la testa serve per essere consapevoli degli esserini che ci abitano,delle parti in lotta di noi, che siamo sfaccettati,che la coerenza ci costringerebbe, e che non siamo così belli, non avremmo così senso senza tutte le nostre contraddizioni..
..quindi per concludere..
..sono felice di tirarmi tutte queste paranoie, di non guardarmi allo specchio cercando di vedermi (ed essere) tutta d'un pezzo, e di non pensare solamente a come vestirmi quando mi alzo e a cosa mangiare..sono felice di essere complicata.
+alis+

15 maggio, 2006 15:02  
Blogger franzesco ha detto...

grandissima immagine alis! mi ricordi dei piedi dei quali é spesso facile dimenticarsi!!.. ed hai ragionissima. guardando all´orizzonte e percependo il terreno con i piedi vien quasi da chiedersi: "ma come si fa a fare tutte e due contemporaneamente??!";
ad osservar le persone sembra che qualcuno sia piú spostato verso il percipiente, qualcun´altro verso l´orizzonte..

e poi c´é questa testa a metá (e forse si puó provare a dire che in essa si forma l´idea all´equilibrarsi delle due sorgenti)...

c´é senso anche grazie all´esserci delle contraddizioni.. accidenti questa é ardua da pensare!!
ma buona!

"essere tutto d´un pezzo"?certo questo no; ma riuscire a riconoscersi in ogni comportamento?? questo non é mica facile, o forse si?

16 maggio, 2006 17:33  
Anonymous Anonimo ha detto...

Cazzo Checco più vado avanti (a ritroso nel tempo) a leggere il tuo blog più mi sento stimolato in una ricerca intellettiva personale...le molte voci che qui partecipano sollazzano molto il mio pensiero e lo aprono a nuove vedute...accidenti con te nn ho mai fatto un discorso serio in tutto il tempo che ci conosciamo che coincide con il tempo della mia vita...sarà che nn mi ritieni all'altezza (un mero imbecille) o perchè pensi già in altri momenti e quando ci vediamo vuoi essere più frivolo, mah!?! In ogni caso mi fa piacere scoprire questa parte di te, che fa scoprire anche buona parte di me...

tuo cugino

P.S: ahn se nn ti passa nulla da un occhiata a quello che ho scritto in versi un pò di tempo fa, lo trovi su http://thejkl.deviantart.com (in inglese) oppure su www.aphorism.it/autori/S/jacopo_scarabello (questo in italiano, volendo lo trovi anche scrivendo il mio nome e cognome su Google)

05 giugno, 2006 22:43  

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