allegretto veloce poi forte fortissimo
Giovedì notte una serata che vale tutto un Erasmus.
Vi sono stati diversi luoghi, diversi momenti, molta birra, chiacchere poliglotte, grandi danze, traslazioni da un posto all’altro.. risate, molte risate, risate in una leggerezza rara.
Ma dell’immagine n°1, l’immagine simbolo, devo assolutamente cercare di darvi un'idea.
Dunque,
Ouverture:
si era una quindicina di italiani piú qualche polacco, tedesco o irlandese o danese, boh..una ventina di persone.. insomma ci stavamo spostando dal covo Erasmus ad una grossa discoteca e così si aveva appena preso la metro.
Non vi dico il chiasso che s’era creato nel vagone nel quale eravamo saliti, in particolare c’era Tony – un napoletano-romano (immaginatevi voi) – che gridava slogan italiani in inglese maccheronico, ragazze sbronze che cantavano “You’re Beautiful..”, e altre grida “minori”.
In tutto questo osservavo il tipico tedescotto intransigente baffuto e brizzolato che non appena eravamo entrati aveva protestato scocciato forse perché qualcuno l’aveva spinto..
Beh, se prima aveva avuto UN motivo per lamentarsi, ora ne aveva troppi!
Perché il tedesco, che a volte -soprattutto per gli italiani- è lamentoso, ha un limite!
Il tedesco può incazzarsi per qualche motivo particolare, o forse anche due o tre motivi insieme, ma le sue critiche sono sempre puntuali, precise: non riesce neanche a concepire un casino come quello, la sua formazione mentale non gli può dire nulla su come reagire a quel disordine sovradimensionato. Quindi – dicevo – osservavo il tedescotto che se ne stava seduto e disorientato come un bambino che aveva perso di vista la mamma, poraccio, s'era ridotto a mugolare come un cane randagio..
MA QUELLO, purtroppo per lui, NON ERA ANCORA NIENTE!
Climax:
Perchè dopo quello che vi dirò il tedescotto letteralmente “non era più”!
Uscito dalla metro? Lo escludo: era bloccato dalla calca.
Spostatosi nell’estremità opposta del vagone? No, anche questo gli era impossibile.
Nascostosi nella sua ventiquattrore? Non diciamo stupidaggini!
Credo che quel pover’uomo che come ogni giorno tornava dal lavoro molto tardi sia stato letteralmente travolto come da uno Tsunami, smaterializzato come da una esplosione nucleare, annichilito, convertitosi da corpuscolo a onda,
si, insomma: non c’era più! No more! Caput! Nicht mehr! Aurevoir! Adieu! Aufwiedersehen!
Immaginatevi,
immaginatevi una ventina di Erasmus spagnoli birra-muniti che aspettano la metro sul binario di Odeonsplatz ,
e,
immaginatevi anche una ventina di Erasmus misto-italiani costipati nella metro che sta arrivando a Odeonsplatz…
Ce l’avete? Si?
Bene, tenetela ferma così.., toglietele ogni suono, scattate e :
“Signori, questo è Erasmus!”
Le Colme:
UNA DEFLAGRAZIONE!
UN IMPATTO INCOMMENSURABILE!
UNA FORZA D’URTO VIOLENTISSIMA!
UNA SCOSSA SISMICA!
UN SUONO CHE PRIMA E’ BASSO E CONTINUO E POI PIAN PIANO SALE DI ACUTEZZA, SALE, SALE FINO AD UN BOATO CHE SCUOTE L’INTERO BINARIO, E LA PIAZZA DI SOPRA, ED I TEDESCHI CHE DORMONO SERENI, ED I BAMBINI CON LE CARTELLE VICINO AL LETTO PRONTE PER LA SCUOLA DEL GIORNO DOPO, E LE STATUINE DEL CARILLON DI MARIENPLATZ CHE CIGOLANDO RUOTANO DOLCEMENTE SU STESSE SPINTE DA UN VENTO EDUCATO…!
Il fatto è che gli spagnoli non stavano andando alla discoteca, bensì dall’altra parte, al covo Erasmus, e quindi non dovevano prendere quella metro!
Eh allora Tony ha il colpo di genio.
Tony l’ispiratore, Tony il trascinatore, Tony il pazzo, Tony che sa che al covo non c’è più nessuno vien colto da una visione ed agisce con una risolutezza cristallina:
Esce dal treno e prende uno, due, tre spagnoli e li spinge nella carrozza, e poi ancora e allora si forma un nugolo di corpi tipo Rugby, un aggregato densissimo italo-iberico che si espande da dentro il vagone a fuori sul binario, ed il conducente vorrebbe ripartire e le porte fremono, e i tedeschi si domandano,
«e i tedeschi si domandano».
“i tedeschi aspettino, aspettino che mi sembra di vedere che.. si!,
sembra che gli italiani stiano avendo la meglio: son riusciti a portar dentro anche Maria,
e con Maria dentro il peso degli spagnoli rimasti fuori scende di brutto.”
“ok, sembra che finalmente gli spagnoli stiano realizzando che la festa sta andando in quella direzione,
un momento, ecco che son saliti tutti, scusate l’attesa“.
Chiusura (immaginatela alla moviola con sottofondo da sistema solare):
Tony che per la gioia cerca di sollevare Maria,
Maria che salta,
l'ombra che oscura le teste di una coppietta bavarese,
Maria che sfiora i crani dell'atterrita coppietta bavarese,
le mani di Tony che affondano nel sedere di Maria
...
ed il treno che riparte dopo 2 MINUTI di sosta forzata!
Vi sono stati diversi luoghi, diversi momenti, molta birra, chiacchere poliglotte, grandi danze, traslazioni da un posto all’altro.. risate, molte risate, risate in una leggerezza rara.
Ma dell’immagine n°1, l’immagine simbolo, devo assolutamente cercare di darvi un'idea.
Dunque,
Ouverture:
si era una quindicina di italiani piú qualche polacco, tedesco o irlandese o danese, boh..una ventina di persone.. insomma ci stavamo spostando dal covo Erasmus ad una grossa discoteca e così si aveva appena preso la metro.
Non vi dico il chiasso che s’era creato nel vagone nel quale eravamo saliti, in particolare c’era Tony – un napoletano-romano (immaginatevi voi) – che gridava slogan italiani in inglese maccheronico, ragazze sbronze che cantavano “You’re Beautiful..”, e altre grida “minori”.
In tutto questo osservavo il tipico tedescotto intransigente baffuto e brizzolato che non appena eravamo entrati aveva protestato scocciato forse perché qualcuno l’aveva spinto..
Beh, se prima aveva avuto UN motivo per lamentarsi, ora ne aveva troppi!
Perché il tedesco, che a volte -soprattutto per gli italiani- è lamentoso, ha un limite!
Il tedesco può incazzarsi per qualche motivo particolare, o forse anche due o tre motivi insieme, ma le sue critiche sono sempre puntuali, precise: non riesce neanche a concepire un casino come quello, la sua formazione mentale non gli può dire nulla su come reagire a quel disordine sovradimensionato. Quindi – dicevo – osservavo il tedescotto che se ne stava seduto e disorientato come un bambino che aveva perso di vista la mamma, poraccio, s'era ridotto a mugolare come un cane randagio..
MA QUELLO, purtroppo per lui, NON ERA ANCORA NIENTE!
Climax:
Perchè dopo quello che vi dirò il tedescotto letteralmente “non era più”!
Uscito dalla metro? Lo escludo: era bloccato dalla calca.
Spostatosi nell’estremità opposta del vagone? No, anche questo gli era impossibile.
Nascostosi nella sua ventiquattrore? Non diciamo stupidaggini!
Credo che quel pover’uomo che come ogni giorno tornava dal lavoro molto tardi sia stato letteralmente travolto come da uno Tsunami, smaterializzato come da una esplosione nucleare, annichilito, convertitosi da corpuscolo a onda,
si, insomma: non c’era più! No more! Caput! Nicht mehr! Aurevoir! Adieu! Aufwiedersehen!
Immaginatevi,
immaginatevi una ventina di Erasmus spagnoli birra-muniti che aspettano la metro sul binario di Odeonsplatz ,
e,
immaginatevi anche una ventina di Erasmus misto-italiani costipati nella metro che sta arrivando a Odeonsplatz…
Ce l’avete? Si?
Bene, tenetela ferma così.., toglietele ogni suono, scattate e :
“Signori, questo è Erasmus!”
Le Colme:
UNA DEFLAGRAZIONE!
UN IMPATTO INCOMMENSURABILE!
UNA FORZA D’URTO VIOLENTISSIMA!
UNA SCOSSA SISMICA!
UN SUONO CHE PRIMA E’ BASSO E CONTINUO E POI PIAN PIANO SALE DI ACUTEZZA, SALE, SALE FINO AD UN BOATO CHE SCUOTE L’INTERO BINARIO, E LA PIAZZA DI SOPRA, ED I TEDESCHI CHE DORMONO SERENI, ED I BAMBINI CON LE CARTELLE VICINO AL LETTO PRONTE PER LA SCUOLA DEL GIORNO DOPO, E LE STATUINE DEL CARILLON DI MARIENPLATZ CHE CIGOLANDO RUOTANO DOLCEMENTE SU STESSE SPINTE DA UN VENTO EDUCATO…!
Il fatto è che gli spagnoli non stavano andando alla discoteca, bensì dall’altra parte, al covo Erasmus, e quindi non dovevano prendere quella metro!
Eh allora Tony ha il colpo di genio.
Tony l’ispiratore, Tony il trascinatore, Tony il pazzo, Tony che sa che al covo non c’è più nessuno vien colto da una visione ed agisce con una risolutezza cristallina:
Esce dal treno e prende uno, due, tre spagnoli e li spinge nella carrozza, e poi ancora e allora si forma un nugolo di corpi tipo Rugby, un aggregato densissimo italo-iberico che si espande da dentro il vagone a fuori sul binario, ed il conducente vorrebbe ripartire e le porte fremono, e i tedeschi si domandano,
«e i tedeschi si domandano».
“i tedeschi aspettino, aspettino che mi sembra di vedere che.. si!,
sembra che gli italiani stiano avendo la meglio: son riusciti a portar dentro anche Maria,
e con Maria dentro il peso degli spagnoli rimasti fuori scende di brutto.”
“ok, sembra che finalmente gli spagnoli stiano realizzando che la festa sta andando in quella direzione,
un momento, ecco che son saliti tutti, scusate l’attesa“.
Chiusura (immaginatela alla moviola con sottofondo da sistema solare):
Tony che per la gioia cerca di sollevare Maria,
Maria che salta,
l'ombra che oscura le teste di una coppietta bavarese,
Maria che sfiora i crani dell'atterrita coppietta bavarese,
le mani di Tony che affondano nel sedere di Maria
...
ed il treno che riparte dopo 2 MINUTI di sosta forzata!
Mi permetto di proporvi anche alcune testimonianze sulla serata di Rafeli.
8 Commenti:
bravo vecchio! esauriente racconto....poi nell'ultimo capitolo sei proprio tu al 100%! se il cash e lo studio me lo permettono devo fare un salto in tedesconia verso maggio. un po' più a nord di dove sei tu ma vedremo di arrangiare il tutto! intanto vedi di migliorare il tuo tedesco, sarebbe uno scandalo se arrivo e ne so più di te....giusto? take care
P.S.: ho visto che tuo fratello visita il mio blog: forse è il caso di mettere una censura per i minorenni!?
censura per i minorenni??
guarda che tra un mese ne avrá 18...
Il tuo tedesco sará sicuramente migliore del mio, su questo non c´é dubbio.
Continuo a non riuscíre a commentare il tuo blog.. viene richiesta una registrazione..
finalmente sei spassoso!Piacevole da leggere, mi sembri un pittore di parole!!!!!Mi sono sentita coinvolta....dalla tua ilarità.
Dany
rende,niente da dire.rende bene l'idea.e sembra proprio uno di quei pezzi che Thielemann dirige con la bacchetta.e io applaudo.e non solo alla fine,tanto per vedere come fai no con la bachetta.
sei riuscito a commentare...a tuo modo ma ho letto!
Bello Pich, ho letto il tuo racconto, sono stati piccoli minuti di relax.. Fai il bravo e osserva. Un abbraccio, Gio.
bello il racconto..la cosa particolare è che ti soffermi su queste particolarità quasi insignificanti, senza raccontare cosa può essere successo in disco o altro! Continua così!
caro "Orgio", un piccolo assaggio di disco e della mia irresistibile strategia di conquista lo puoi avere sul link del mio amico Rafeli che ho appositamente messo alla fine del post.
Caro Gió... osservare .... osservare ..
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page